CD Mariposa - Mariposa (Trovarobato, 2009)
La "musica componibile" dei Mariposa ci porta questa volta in un accattivante viaggio pop che racchiude interi decenni, dove il cantautorato d'autore si mescola con quadretti wave, psichedelia, Canterbury sound e la Ralph di 30 anni fa. L'eclettismo di questa band di stanza a Bologna è sorprendente per ispirazione, gusto e resa sonora, capace di repentini e temporaleschi cambi d'umore e di puzzle articolati ma istintivi, in una forma-canzone che riserva sorprese, dove ogni brano ha un immaginario che si appiccica alla suola come bubble-gum. Ottimo l'apporto di Gabrielli agli arrangiamenti orchestrali, incisivamente sghembi, che mischiati al mood e alle armonie colorate, sembrano provenire da paradigmi come Revolver o il White Album. Gli undici brani sono uno diverso dall'altro e tutti veramente belli. I primi due, "Specchio" e "Zucca", sono i più lineari del lotto, con avvisaglie di influssi wave sia nella chitarra che nell'elettronica, che ricorrerà nel disco a mò di corollario giocattolo. Dopo questa originale e fresca semplicità, da "Piero" in poi i Mariposa iniziano a spaziare tra fuochi d'artificio avant-pop e retrogusti jazzati o improvvisamente deragliati (vedi "Notel Hotel"), con la voce di Alessandro Fiori che per tutto il disco narrerà storie e situazioni surrealistiche, evocandomi un partecipato buffo distacco alla Gaber, mixato con impassibilità e broncio sarcastico. Tra gli episodi più deliranti, lo scorcio campagnolo di "Zia Vienna" con il suo inquietante incedere meccanico fino a crescendi caotici, e il siparietto da show d'altri tempi di "Clinique Veterinaire" con la voce di Daevid Allen dei Gong che dà al tutto un sapore demenzial-caramelloso. Il finale non lo racconto, però in precedenza la doppietta "Vattene pur via" e "Poco più in là" ha un chè di finemente sinistro e decadente che ha del sublime, culminante nello svolazzo etereo di Elizabeth McDowell. Un disco più accessibile delle precedenti prove, che denota una gran cura dei particolari e che scivola via leggiadro nonostante la girandola di influenze. Bello anche il booklet illustrato.
Trovarobato
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